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Regista: Punzo Armando

Descrizione: Nel 2001, la Compagnia della Fortezza lavora sull'Amleto, in parallelo a un gruppo di giovani attori, allievi di Punzo durante un laboratorio a Venezia; dai due percorsi deriva un incontro che si concretizza in diverse realizzazioni, quella di Amleto per i detenuti, di Nihil nulla ovvero la Macchina di Amleto per i partecipanti al laboratorio, entrambi elaborati sulla base dell'ispirazione fornita dall'Hamletmaschine di Heiner Müller. Nonostante lo spettacolo in questione non sia stato visionato, Punzo ne descrive la scena, fornendoci una chiave interpretativa utile a comprendere il passaggio successivo all'ibridazione tra lo stesso Amleto e le vicende della Alice di Carroll in Hamlice: «nel nostro caso la scena rappresenta un ideale villaggio svizzero con le sue casette in legno, prati verde smeraldo, animali da cortile che si aggirano tra meravigliosi fiori finti carichi di colore, un piccolo giardino zen da arare con un piccolo rastrello, giardinieri che se ne prendono cura in un tempo lentissimo, un'immagine falsa, rassicurante, rilassata, che rappresenta quello che è diventata l'essenza dell'Amleto per gli spettatori». (Punzo A. (2013) È ai vinti che va il suo amore. I primi venticinque anni di autoreclusione con la Compagnia della Fortezza, Firenze: Edizioni Clichy, p. 104)

Compagnia: Compagnia della Fortezza

Opera/e di riferimento:

Numero Patalogo: -

Luogo della prima: Volterra, Carcere della Fortezza

Data della prima: 16/07/2001

Tipologia adattamento: Il regista e Shakespeare

Progetto carcere:

  • Di: Beatrice Montorfano Referente scientifico: Sara Soncini |
  • DOI: 10.12871/shakespeare01 |
  • Sottoposto a peer-review |
  • Published: 30/09/2016 |
  • Under cc licence CC-By-NC-ND   Open Access